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CORONAVIRUS:Scotti (Fimmg) medici di famiglia: "Travolti da numero contagi, 20 telefonate l'ora"
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- Pubblicato Martedì, 04 Gennaio 2022 08:53

"La contagiosità della variante Omicron insieme al fatto che, grazie ai vaccini, la maggioranza dei casi Covid può essere gestita sul territorio - spiega - comporta un sovraccarico di lavoro importante per il quale i medici non sono supportati e che sembra non venga considerato a livello istituzionale. In un'ora mi sono arrivate fino a 20 telefonate soprattutto per le segnalazioni delle positività. E un paziente in isolamento chiama, per esigenze varie, almeno 2 o 3 volte al giorno. In Campania abbiamo fatto le segnalazioni anche nei giorni di festa. Personalmente, tra i miei pazienti, dal 27 dicembre (compresi 31, 1 e 2) ho segnalato 30 positivi che però non sono stati ancora presi in carico dai Distretti per i tamponi di controllo. E questo riguarda almeno 60 medici del mio Distretto".
A pesare di più sono le procedure burocratiche "ma c'è anche la necessità di rassicurare e dare risposte ai pazienti contagiati che, in parte, hanno paura delle conseguenze del virus e, in parte, sono spaventati dalla procedura burocratica a cui sono vincolati per la gestione dell'isolamento e dal reinserimento sociale successivo". E poi ci sono "i pazienti non Covid, in particolare i cronici, che non riescono a contattare i propri medici di famiglia perché bloccati dalla valanga di richieste dei contagiati. Richieste che hanno bisogno di tempi lunghi, ma che sono necessarie per attivare le procedure indispensabili, a partire dalla richiesta del tampone molecolare".
Secondo Scotti si sta sottovalutando la pressione sul territorio di questa ondata. "Nelle ondate precedenti - ricorda - abbiamo già assistito a casa milioni di italiani. Ma la concentrazione di casi che c'è in questo momento è molto più elevata. Se nelle fasi precedenti, nella mia casistica, il problema riguardava il 10% dei miei pazienti, oggi riguarda oltre il 13,5%. Con un aumento del 3,5% in tre settimane. A fronte di questo, però, non abbiamo supporto".
"PREOCCUPATI PER CONTAGI POST FESTE" - "I numeri di contagi Covid che stiamo vedendo nei nostri studi sono importanti. E temiamo l'effetto, nei prossimi giorni, delle feste natalizie - dice Scotti - Già abbiamo, tra i nostri assistiti, diversi nuclei familiari con tutti i componenti contagiati. E in particolare al Sud, dove spesso si è festeggiato in famiglia e abbiamo più situazioni di famiglie 'larghe' - dal nonno al nipote - che convivono. Dunque, ci preoccupa il periodo post festivo".
Scotti sottolinea che "i numeri che stiamo vedendo sono legati molto alle feste natalizie: chi si è contagiato a Natale, magari un nipotino asintomatico, ha contagiato chi ha incontrato a Capodanno. Speriamo nelle prossime settimane di non vedere i nonni ammalati. Al Sud gli incontri di famiglia ci sono stati. I problemi riguardano soprattutto le aree del Paese ad alta densità abitativa e dove i nuclei familiari vivono spesso in spazi ristretti, come accade per esempio in Campania, nella mia area di riferimento".
"IN QUESTA FASE OBBLIGO VACCINALE DECISIVO" - "In questa fase, per come stanno andando i numeri dei contagi Covid, gli obblighi vaccinali sono determinanti, sia per la terza dose sia per chi non si è vaccinato affatto. Un allargamento dell'obbligo sarebbe utile. Credo che la scelta della politica debba essere decisa" rimarca il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale.
"L'obbligo è l'unica cosa sensata. Anche il lockdown per i non vaccinati, come è stato fatto in alcuni Paesi - continua Scotti - non ha più troppo senso vista la riduzione della protezione del vaccino dopo 5 mesi e, quindi, la necessità di fare in fretta la terza dose. Bisognerebbe chiarire e definire meglio chi può essere considerato più a rischio, solo i non vaccinati o anche chi ha fatto la seconda dose da oltre 5 mesi?".